Cicatrici, piercing e tatuaggi

Cicatrici, piercing e tatuaggi: presentazione clinica

Il naturale processo di guarigione di una ferita cutanea (chirurgica o traumatica) porta alla formazione di una cicatrice. Nei casi migliori, la cicatrice è lineare, sottile e poco visibile. In altri casi la cicatrice può risultare:

In altri casi la cicatrice può risultare:

  • diastasata (allargata)
  • atrofica (infossata)
  • ipertrofica (arrossata, rilevata, spesso pruriginosa e dolente)
  • cheloidea (simile alla ipertrofica ma estesa oltre i confini della cicatrice da cui prende origine)
  • retraente (che determina una trazione sui tessuti sani circostanti)

Cicatrici, piercing e tatuaggi: cosa fare

Il trattamento delle cicatrici patologiche varia in relazione alla sede anatomica ed alla loro classificazione.
In alcuni casi la cicatrice viene completamente rimossa (per poi eseguire una sutura accurata) oppure “allungata” con plastiche a Z.
In altri casi è meglio non operare (cheloidi) ma eseguire l’infiltrazione della cicatrice con sostanze che ne riducono il volume, l’estensione ed il prurito/dolore.
In altri casi ancora, si esegue un riempimento dei tessuti sottostanti alla cicatrice per colmare un minus di volume (lipofilling).
Talvolta la cicatrice patologica può presentarsi in corrispondenza di piercing e tatuaggi.
Altre volte sono proprio le cicatrici dei piercing ed i tatuaggi che non sono più tollerati dal paziente, e che quindi si vuole eliminare.

In cosa posso aiutarti

Ogni cicatrice fa storia a se e deve essere accuratamente studiata per utilizzare e/o combinare le tecniche sopra elencate ed ottenere il risultato migliore. Sono inoltre moltissimi i pazienti che si pentono di piercing, dilatatori lobari e tatuaggi. Per i primi due, è quasi sempre possibile ripristinare la forma originale a fronte di una cicatrice di dimensioni contenute (salvo comparsa o recidiva di cheloidi). Nel caso dei tatuaggi, la rimozione chirurgica non è sempre agevole e funziona soprattutto per tatuaggi piccoli.