Neoformazioni sottocutanee e cisti

Immediatamente al di sotto dell’epidermide si possono sviluppare diversi tipi di neoformazioni che possono andare dalle innocue cisti sebacee o dai “soffici” lipomi sino ai sarcomi dei tessuti molli.

In questo paragrafo non si vuole fare una disamina di tutte le possibili neoformazioni sottocutanee ma solo dare dei semplici suggerimenti su come comportarsi di fronte al riscontro di una neoformazione al di sotto della superficie cutanea.

Neoformazioni sottocutanee e cisti: Presentazione clinica

1.Comparsa di un nodulo (“pallina”) da pochi millimetri a diversi centimetri, al di sotto della superficie cutanea
2.Consistenza variabile da “soffice” a duro-elastica, sino a duro-lignea
3.Possibili secrezioni maleodoranti (cisti sebacea ed epidermiche)
4.Possibile comparsa di edema ed eritema

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Cosa fare

  • Iniziale inquadramento diagnostico dal proprio Medico di Medicina Generale (“medico curante”)
    Il ruolo del MMG è FONDAMENTALE; nel caso in cui la diagnosi clinica non sia univoca, verranno richieste delle indagini strumentali e/o istologiche
  • Indagini strumentali: Ecografia e SOLO se necessario Risonanza Magnetica;
  • Indagini istologiche: biopsia ecoguidata e/o asportazione completa della neoformazione
  • Prima Visita dal Chirurgo Plastico (se viene posta un’indicazione all’asportazione completa)
  • Intervento di asportazione della neoformazione. L’esame istologico è fondamentale.

Cosa non fare

  1. Sottostimare. La distinzione clinica (solo con la visita) tra un lipoma (benigno) ed un liposarcoma a basso grado (maligno) è impossibile. Una neoformazione sottocutanea ascellare potrebbe essere una semplice cisti epidermoide ma potrebbe anche essere un linfonodo. L’approfondimento diagnostico è doveroso.
  2. Temporeggiare o intervenire. I quesiti sono esattamente “meglio non temporeggiare?” o “meglio non intervenire?”.
    Una cisti epidermoide può rimanere silente per anni senza mai dare alcun problema. In questo caso è utile fare un bilancio (essenzialmente estetico e quindi non erogabile con Servizio Sanitario Nazionale), con relativi pro e contro, tra mantenere monitorata la cisti o asportarla con un intervento a cui seguirà una cicatrice permanente.
    Se la cisti causa invece frequenti (almeno 3/anno) episodi di infezione che richiedono l’impiego di antibiotici, è indicata l’asportazione chirurgica che è possibile erogare con il Servizio Sanitario Nazionale secondo i tempi d’attesa del singolo centro a cui si fa riferimento.
    Se si riscontra una neoformazione sottocutanea dura o dolente ed aderente ai piani profondi, è fondamentale rivolgersi al proprio Medico di Medicina Generale per approfondire il caso